Hai alcuni alunni iperattivi?
Altri con disturbi di apprendimento?
Altri sono molto timidi e riservati?
Vorresti riuscire a gestire una classe così varia e scoprire come sia possibile coinvolgere l’intera classe aiutandoli a risolvere le loro difficoltà lavorando tutti insieme ottenendo grandi risultati in un ambiente sereno?
Mantenere l’attenzione di tutti i ragazzi durante la lezione è sempre più difficile? Vorresti che si creasse quel clima ideale dove i ragazzi possano esprimersi con rispetto e controllando le loro energie?
Cos'è il Progetto Dal Cuor Gentile
è un progetto educativo semplice attuabile per qualsiasi materia, ideale per gli alunni delle scuole elementari e medie
Lo scopo
Guidare i ragazzi a scoprire come utilizzare al meglio le loro energie fisiche e mentali, formando cittadini modello utili al bene della società, scoprendo la loro unicità.
I Vantaggi
Permette di trovare il proprio equilibrio e serenità controllando il proprio stato d’animo e gestendo le emozioni nel rispetto di sé stessi e degli altri.
I Benefici
Trasforma l’atteggiamento e il comportamento dei ragazzi, migliora l’attenzione, l’autostima, l’impegno e i rendimenti scolastici.
Testimonianza di Giuseppe Tribuzio
La “Via dal Cuor gentile” proposta dalla “Maestra” di Judo Silvia Marocchi si pone decisamente come novità controcorrente in un mondo sociale che pur denunciando una drammatica “crisi educativa” ha lungamente trascurato, fino a smarrire del tutto il valore dell’educazione al rispetto, sia di se stessi che degli altri.
Il “Cuor gentile” che Silvia propone non è perciò uno stato d’animo momentaneo, legato ad una particolare circostanza, ma rappresenta un vero e proprio progetto di vita, che parte dall’Io e si estende all’Altro.
Si potrebbe dire, senza alcun timore di smentita, che la Via dal cuor Gentile è una finestra aperta, dalla quale le nostre relazioni con gli altri possono essere osservate e migliorate con quello spirito di collaborazione tipico della cultura judoistica, universalmente riconosciuta.
La “gentilezza” è il primo passo che porta alla relazione con l’altro che in questa sua alterità viene riconosciuto non come antagonista ma come occasione di crescita attraverso la reciproca conoscenza.
Utilizzare al meglio le proprie e le altrui risorse, come viene proposto nel progetto, è un principio razionale che va sperimentato sul campo, in ogni azione individuale e di gruppo. Educare i giovanissimi a questo principio è un investimento sociale di notevole importanza, perché vuol dire preparare i futuri cittadini a rendersi operatori attivi in una Comunità che ha sempre più bisogno di solidarietà, amicizia e rispetto.
Ogni percorso di crescita rappresenta una “via”, che si concretizza in un principio dinamico, che non può fare a meno di considerare le proprie capacità, le proprie attitudini, le proprie conoscenze, affinché si possa raggiungere il miglior risultato possibile per sé e per gli altri.
Pertanto quello tracciato dalla “maestra” Marocchi, per semplicità pratica e realizzativa è un progetto che va considerato come metodo educativo, valido sia dal punto di vista pedagogico che sociologico.
Giuseppe TribuzioPhD
Sociologo dell’Educazione
Docente incaricato Università degli studi di Bari “A. Moro”
Testimonianza di Roberto Tomassini
Ho conosciuto Silvia diversi anni fa quando, insegnante di “Giochiamo allo Sport” alle Scuole Elementari, mi è stata data l’opportunità di far vivere ai miei alunni l’esperienza del Judo. Fin da allora ho percepito in lei, e in quello che insegnava, qualcosa di diverso, di profondo; rimasi colpito soprattutto dall’attenzione che poneva all’aspetto emotivo-relazionale in ogni singolo bambino. E fu così che conobbi, insieme ai miei alunni, la “strada della flessibilità” e i tre principi su cui si fonda:” il rispetto, il crescere insieme e il miglior impiego dell’energia”.
Forte di questa prima esperienza ho chiesto a Silvia di continuare la collaborazione anche gli anni successivi perché ho ritenuto importante “regalare” ai ragazzi questo percorso di crescita, che può aiutarli a conoscere meglio se stessi, le proprie risorse e di conseguenza a stare meglio con se stessi e con gli altri.
Ho toccato con mano la curiosità, l’entusiasmo ed anche lo stupore che fare Judo in questo modo provocano nei ragazzi, la persona è sempre al centro dell’attenzione, con le sue capacità, i suoi limiti e la sua voglia di migliorare con l’aiuto degli compagni.
Lo scorso anno, essendo approdato alla Scuola Media, per la prima volta ho proposto l’esperienza anche ad alunni adolescenti, incompleta a causa del COVID 19, ma che in pochissime lezioni ha stimolato la loro voglia di fare e di mettersi in gioco, senza giudizio e senza pretese di risultato. Le circostanze straordinarie non hanno permesso di vivere appieno l’esperienza ma credo che abbia comunque lasciato un piccolo segno nei cuori dei ragazzi, come accaduto negli anni precedenti.
Inoltre, posso dire come insegnante, che questo metodo mi è di fondamentale aiuto per riportare l’attenzione sulle persone che ho di fronte, rammentandomi che ciò che conta nella vita di ognuno di noi è essere felici, e che la relazione e le emozioni che viviamo sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
Mi auguro, in un prossimo futuro, di trovare tanti insegnanti in cammino sulla “via del cuor gentile” per condividere questa metodologia e poter “crescere insieme”.
Testimonianza di Daniele Valentini
A novembre 2019 ho avuto il privilegio di poter sperimentare questa metodica didattica “nuova”, o meglio diversa rispetto agli approcci abituali, con cui gli insegnanti propongono le varie tematiche agli allievi e, di conseguenza, gli allievi “vivono” gli insegnamenti su loro stessi.
Questo diverso modo di proporsi, le cui linee fondamentali sono racchiuse e sviluppate in questo DIARIO, prevede il passaggio di contenuti didattici attraverso la porta più vera e più profonda del bambino, ovvero la sfera EMOTIVA.
Ogni contenuto, vissuto emotivamente dal bambino, ne conquista il totale interesse (facilmente riscontrabile nella focalizzazione dell’attenzione dell’intero gruppo classe verso ciò che viene presentato e fatto vivere, dall’Istruttore-Insegnante), e nondimeno segna in maniera profonda e duratura il proprio “io”.
Il riscontro si evidenzia in una maggiore auto-accettazione; ogni singolo allievo si apprezza maggiormente “vivendo” con serenità le proprie qualità ed i limiti, che compongono un individuo in ogni caso, “meraviglioso”!
A maggior ragione, ed in conseguenza di ciò, l’atteggiamento nei confronti dell’ “altro”, è migliorato, proprio perché si vivono le eventuali carenze, difetti dell’altra persona, con lo stesso “amore” con cui ogni bambino vive, accetta e migliora, le proprie.
Ringraziando Silvia per avermi dato questa opportunità, e le insegnanti per la loro disponibilità e coinvolgimento, consiglio di vivere questa esperienza con grande apertura mentale, e con la spregiudicatezza di mettersi in gioco, senza il timore di scoprire in sé stessi e nella propria metodologia didattica, debolezze o falli che possano rivelarsi ideali momenti di crescita personale, né di più e né di meno, di quanto accada ai nostri Allievi!
Perché nasce “Il Diario dal Cuor Gentile”
Il “Diario dal Cuor Gentile” nasce dalla volontà di far conoscere a chiunque le strategie del metodo educativo del Judo. I benefici e i risultati ottenuti dal Judo sino ad oggi sono straordinari. “Il Diario dal Cuore Gentile” è un mezzo semplice ed efficace per guidare i ragazzi affinché diventino uomini equilibrati nel rispetto di se stessi e degli altri nella mutua prosperità.
Si lavora su i tre piani:
- Il cuore (Intelligenza emotiva)
- La mente (programmazione positiva)
- Il corpo ( comunicare con gentilezza)
Chi sono e la mia mission
Il mio sogno è che i bambini già da piccolini possano conoscere il metodo educativo della Via della Flessibilità e scoprire come sia possibile utilizzare al meglio le proprie energie mentali e fisiche per scoprire la propria unicità e divenire cittadini modello utili al bene della nostra società. Ognuno di noi ha un cuore unico, con i propri sogni, come è possibile che esista un metodo che vada bene per chiunque. Il Prof. Jigoro Kano era un genio e ha compreso che la vera forza dell’essere umano non sta nei muscoli o nella conoscenza, ma nell’equilibrio psicofisico, tra corpo, mente e cuore.
La trasformazione avvenuta in me da quando pratico Judo è incredibile. Ogni giorno riesco a comprendere e utilizzare a mio vantaggio qualcosa di nuovo che sino al giorno prima mi infastidiva. La mia mente si libera di tanti pregiudizi limitanti. I miei modi di fare diventano più gentili, perché riesco a dare un senso a tanti comportamenti che prima mi indisponevano. Il mio lavoro, la mia passione erano diventate un peso e condizionavano negativamente le mie giornate.
Io ero una ragazzina riservata, timida che si teneva dentro di sé le difficoltà emozionali vissute dalla separazione dei genitori.
Ho iniziato a praticare Judo a 19 anni.
Quando entrai per la prima volta in una palestra di Judo rimasi delusa. Vidi persone che si affannavano e si prendevano per una giacca bianca e si tiravano senza capirne il senso. Pensai fossero tutti matti. Mi dissi: “Manterrò la promessa fatta alla mia amica di provare, ma poi mi cercherò un altro sport”.
Con mia grande sorpresa, durante tutta la lezione, con chiunque feci (praticante o maestro), percepii un senso di rispetto profondo. Una esperienza di gentilezza mai provata in vita mia.
Il “Diario dal Cuor Gentile” è uno strumento semplice ma efficace per aiutare i ragazzi per scoprire come utilizzare al meglio le loro energie mentali e fisiche con rispetto per divenire cittadini modello utili al miglioramento della società.
Scopri come già da piccoli, possono utilizzare al meglio le loro energie fisiche e soprattutto quelle mentali.
ISCRIVITI AL CONVEGNO DEL 30 AGOSTO:
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I risultati e i benefici di chi ha già provato
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